La 'Vita' di questi due santi, è ripresa nei Sinassari orientali ed è leggendaria. La fonte orientale racconta che Teopompo era vescovo di Nicomedia, capitale della Bitinia sul Mar di Marmara e il Mar Nero (oggi Izmit in Turchia), antico regno, ma che al tempo dell'imperatore Diocleziano (243-313), in cui si svolse la vicenda di Teopompo e Sinisio, era provincia romana.
Teopompo per la sua carica, durante la persecuzione scatenata da Diocleziano, fu arrestato nel 304 e condotto in tribunale, fu sottoposto a molti supplizi come quello del fuoco, l'avvelenamento, l'accecamento, rimanendo secondo l'agiografia di parecchi martiri, completamente illeso.
Il giudice allora volendo dimostrare che questi prodigi potevano essere compiuti anche da non cristiani, convocò il famoso mago Teona, celebre per opere portentose. Ma nella sfida Teona rimase sconfitto, il quale poi dichiarandosi vinto, chiese di poter aderire al cristianesimo.
Il vescovo Teopompo gli conferì subito il Battesimo, imponendogli il nome di Sinesio. Ma la loro sorte era comunque segnata, furono condannati a morte entrambi, Teopompo fu martirizzato mediante la decapitazione e Sinesio (Teona) venne invece sepolto vivo.
Il culto per i due martiri, si diffuse molto in Oriente, ma anche in Occidente;




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