Credesi che s. Ireneo fosse nato nella città di Sirmio . Quantunque poi i suoi genitori , secondo raccogliesi dagli atti del suo martirio , probabilmente fossero gentili , egli nondimeno sin da fanciullo abbracciò la fede di Gesù Cristo . Avanzato in età prese moglie , da cui ebbe molti figliuoli , che tutti lasciò in età molto tenera , quando diede la vita per Gesù Cristo . Diede poi il santo tanti e tali esempj di virtù , che anche nella sua età giovanile meritò di essere fatto vescovo di Sirmio : e così indi combattendo contro i nemici della fede , e per difendere il popolo alla sua cura commesso , ebbe la sorte di conseguir la corona del martirio .

Nell' anno 314 . giunsero in Sirmio gli editti dell' imperator Diocleziano contro i cristiani ; onde Probo governatore della Bassa Pannonia si affrettò a metterli in esecuzione ; e cominciò ad infierire primieramente contro gli ecclesiastici , e con modo particolare contro i vescovi , sperando che, abbattuti i pastori , facilmente restasse dissipata la greggia di Gesù Cristo . Ireneo pertanto, che in quel tempo era ancor giovine , presto fu preso da' soldati , e presentato a Probo , che gli disse : Ubbidisci ai precetti imperiali e sacrifica agli dei. Rispose il santo : Dice la scrittura : Chiunque sacrifica agli dei e non a Dio sarà esterminato . Soggiunse Probo : I principi hanno comandato che voi cristiani o sacrifichiate , o siate messi a' tormenti .

Ireneo rispose : Ed a me è stato comandato di eleggere prima i tormenti che negare Iddio , e sacrificare ai demonj . Probo : O sacrifica , o ti farò tormentare . E il santo : Avrò piacere se lo farai; poiché così sarò fatto partecipe della passione del mio Signore . Comandò pertanto il presidente che fosse posto a' tormenti , ne' quali Probo vedendo il santo da quelli già molto straziato , gli domandò : Che dici , Ireneo ? Sacrifica . E il santo : Sacrifico colla mia confessione al mio Dio , al quale sempre ho sacrificato .

Mentre Ireneo era così tormentato , vennero il suo padre , la moglie , i figli e tutti i suoi domestici ed amici a pregarlo che ubbidisse all' imperatore . I figliuoli gli abbracciavano i piedi , e gli diceano : Padre , se non avete pietà di voi abbiatela almeno di noi. La moglie piangendo lo scongiurava a non volerla lasciare abbandonata . Gli amici l' esortavano a non volersi perdere nella sua età ancor fresca . Ma il santo , come forte scoglio in mezzo alle onde, avendo davanti gli occhi quella sentenza di Gesù Cristo che dice: Chiunque mi negherà innanzi agli uomini , non sarà da me riconosciuto per mio alla presenza di mio Padre che sta ne' cieli : non rispose loro neppur una parola , anelando di conseguir presto il martirio che gli sovrastava . Allora Probo gli disse : Ireneo , lascia questa tua pazzia ; provvedi alla tua florida età , e sacrifica . Rispose il santo : Io provvedo a me per tutta l' eternità se non sacrifico . Finalmente fu deposto dai tormenti e condotto in carcere , dove per molti giorni soffrì altri supplicj .

Dopo qualche tempo Probo sedendo in tribunale si fece presentare di nuovo il santo vescovo e gli disse : Sacrifica ormai , Ireneo , e liberati dalle pene che ti sovrastano . Il santo rispose : Fate pure quel che vi è comandato di fare, e non aspettate da me che in ciò io vi ubbidisca . Sdegnato Probo lo fece battere in sua presenza , e il santo in quelle battiture diceva : Io sin da' miei primi anni adorai un Dio che in tutte le cose mi assiste e mi conforta ; non posso adorare dei fatti per mano di uomini . E Probo : Liberati dalla morte ; ti bastino i tormenti che finora hai sofferti . Replicò Ireneo : Io mi libero dalla morte , quando colle pene che mi fai soffrire conseguisco la vita eterna . Gli dimandò poi Probo se avesse moglie , se figliuoli e se genitori . Ed Ireneo a tutte queste dimande rispose che no: Dico che no, perché Gesù Cristo ha dichiarato che chi ama il padre o la madre e la moglie oi figliuoli più di lui, non è di lui degno . Probo ripigliò : Sacrifica almeno per amore de' tuoi figli . E il santo : I miei figli hanno Dio che può salvarli , come l'ho io. E Probo : Non mi costringere , Ireneo , a metterti di nuovo a' tormenti . E il Santo : Fa quel che vuoi, ma presto vedrai qual costanza il mio Signor Gesù Cristo mi darà contro tutte le tue insidie . Allora Probo pronunziò la sentenza , con cui condannò s. Ireneo a morire precipitato nel fiume . Il santo udendo tal sentenza , disse : Io mi aspettava dopo tante minacce , che mi faceste soffrire molti tormenti , e poi tagliare a pezzi : ma voi non l'avete fatto ; vi prego a farlo, affinché vediate come i cristiani per la fede nel loro Dio disprezzano la morte .

Sdegnato Probo da tali parole comandò che gli fosse tagliata la testa , e poi fosse gettato nel fiume . Allora il santo , vedendosi già prossimo alla morte , ringraziò Gesù Cristo di avergli data la fortezza che gli bisognava e che con quella morte lo chiamava a parte della sua gloria . Giunto che fu poi ad un ponte detto di Diana , luogo del supplizio , si spogliò delle sue vesti , stese le mani al cielo , e pregò così: Signor mio Gesù Cristo , che vi siete degnato di morire per la salute del mondo , vi prego a far ricevere dagli angioli lo spirito mio, mentre io per il vostro nome e per la chiesa tutto volentieri soffro . Accoglietemi , voi per pietà nella vostra gloria , e confermate il mio gregge nella vostra fede . Dopo ciò dai ministri gli fu troncato il capo , e il suo corpo fu gettato nel fiume Savo .




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