Figlia di Alessandro di Valacchia, moglie di Stefano Nemanja e madre di San Sava , nota anche come Santa Anastasia di Serbia , dopo la conversione avvenuta in seguito l' abdicazione del marito a favore dell'altro figlio, Stefano Prvovenčani , nel 1196 . Si ritirano così entrambi in convento, dove lei mori' nel 1200 . Le sue spoglie riposano nel Monastero di Studenica.


Secondo il martirologio greco Santa Anastasia, la patrizia romana che visse all'epoca
dell'imperatore Diocleziano, fu martirizzata a Sirmio il 25 dicembre del 304. Dopo il
riconoscimento del Cristianesimo quale religione di Stato, nella metà del IV secolo in suo onore a
Sirmio fu edificata una chiesa in prossimità della basilica di San Demetrio, i cui basamenti furono
ritrovati durante scavi archeologici nella città della Serbia occidentale di Sremska Mitroviza, il cui
nome significa “città di San Dimitri – in breve Mitri – nella regione di Srem – altra abbreviatura
significante l'antica Sirmio, capitale della provincia romana dell'Illiria settentrionale. Le spoglie
della Santa Donna, ivi ricordata già allora il giorno di Natale, attorno all'Anno 467 furono traslate
da Sirmio, distrutta più volte dai barbari e bruciata da Attilla, a Costantinopoli, dove le fu eretta una
chiesa e dichiarata Grande Martire della Cristianità. Nei secoli seguenti seguì il declino della
devozione a Santa Anastasia in ragione degli eventi storici che investirono l'antica Sirmio e la
Serbia in generale, compreso l'invasione e il lungo dominio dell'Impero Ottomano, in modo tale
che in quella zona il culto della Santa era pressoché scomparso fino a quando negli Anni Settanta
del secolo scorso non furono donate alla con-cattedrale cattolica locale di San Demetrio qualche
minuscolo frammento delle sue reliquie da parte dell'arcidiocesi di Zadar, dove la sua devozione è
fortemente sentita ed esiste dal lontano Anno 808. Da quel momento è nato un progressivo interesse
nei confronti di Santa Anastasia in territorio serbo e sono state intraprese varie ricerche per capire
attraverso vestigi storici e culturali, compreso raffigurazioni iconografiche, quale poteva essere in
Serbia l'ampiezza del suo culto nei secoli passati, a cominciare dal XII secolo in poi.
1. Affresco del XVI sec. con S.Anastasia di Sirmio (a destra) nel monastero dell'Epifania presso
Kablarom, Ovþar Banja, Serbia
2. Affresco del XII s. di Santa Anastasia di Sirmio nella cattedrale San Trifono a Kotor (Cattaro),
Montenegro
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Che la devozione a Santa Anastasia esistesse nell'alto medioevo in Serbia è confermato anche
dal fatto che la regina Anna, moglie del re Stefan Nemanja (il fondatore della dinastia dei Nemanja,
la quale per duecento anni regnò in Serbia) e madre di Santo Sava – il fondatore della Chiesa
ortodossa serba e primo suo arcivescovo, nominato dal Patriarca di Costantinopoli –, dopo
l'abdicazione dal trono nel 1196 del marito a favore dell'altro figlio Stefan, si ritirò al monastero
della Madre di Dio a Kurshumlie e, diventata monaca, prese il nome battesimale di Anastasia, dove
qualche anno dopo spirò.
Ci sono pochi dati scritti sulla vita di Anna, poi Anastasia di Serbia, sennonché le sue spoglie,
come pure quelle del marito Stefano, anche lui diventato monaco col nome di Simeone, furono poi
traslate nella chiesa della Vergine del famoso monastero e santuario serbo di Studeniza, dove ella è
raffigurata in un affresco inginocchiata dinanzi alla Madonna. In un altro affresco del 1330 della
cattedrale del Patriarcato di Peü in Kossovo e Metokhia, nel quale è rappresentato l'albero
genealogico della dinastia regnante dei Nemanja, Santa Anastasia di Serbia (Anna) è raffigurata
accanto a suo figlio S.Sava.
Da monaca avendo scelto il nome di Anastasia in onore della Grande Martire Anastasia, con
questo ne rinforzò la memoria nel popolo serbo. In varie chiese medioevali e delle epoche
successive del paese Santa Anastasia di Sirmio fu raffigurata in affreschi ed icone. Una
raffigurazione della Santa della metà del XIX secolo si trova a Fruska Gora sulla parete del
monastero di Ravaniza a Vrdnik. In un libro del prof. Slobodan Mileusiü dedicato ai monasteri di
Fruska Gora è ricordato che ancora nel 1839 esisteva un monastero femminile di S.Anastasia sito
tra i monasteri di Hopovo e Velika Remeta. Secondo una leggenda popolare ai piedi del monastero
della Vergine a Shishatovaz, sempre nella zona, si trova una sorgente “Santa Anastasia”, così
chiamata perché la Santa vi si sarebbe rifugiata nei boschi durante le persecuzioni. A Reþani vicino
a Prizren nella chiesa di San Giorgio Santa Anastasia è raffigurata con la boccetta di mirra accanto
ad un affresco con i Santi Costantino ed Elena. A Belgrado nella basilica di San Michele Arcangelo,
eretta tra le due Guerre Mondiali, si trova una pittura murale di Santa Anastasia di Sirmio con
accanto Santa Anastasia di Serbia. In Montenegro a Kotor (Cattaro) nella cattedrale di San Trifono
del XII secolo Santa Anastasia Martire è dipinta ad affresco su uno degli archi della basilica, mentre
in Macedonia si trovano varie chiese intitolate alla Santa a Skopje e presso Tetovo. In Serbia la
Santa è festeggiata il 4 gennaio (22 dicembre del calendario giuliano) e molte donne portano il
nome di Anastasia a ricordo di colei che fu considerata la protettrice dei sofferenti.




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